La penisola di Montecolino con il suo territorio circostante è ubicata sulla sponda est del lago d’Iseo, tra le frazioni di Covelo e Pilzone e si estende su una superficie di circa mq 42.000 di cui 17.000 circa costituiti da un promontorio e mq 25.000 circa di area pianeggiante sulla quale sorgono alcuni vecchi edifici industriali ed altri edifici storici.
Nel ‘700 si ha notizia di una costruzione rurale che nei primi anni del ‘900, venne ristrutturata ed ampliata dal console Basilio Cittadini, nativo di Pilzone e Presidente degli italiani d’America che ne fece la propria residenza in Italia. Il Console, capì il grande valore paesaggistico della collina e per primo la valorizzò creando dei percorsi, arricchendo le piantumazioni e costruendo dei piccoli edifici di servizio L’area divenne d’interesse strategico per il Regio Esercito italiano durante la Prima guerra mondiale e, negli anni 1917/1919, il console la cedette in uso all’esercito stesso.

Nella prima metà degli anni ‘20 la società “Aeroplani Caproni S.A.” di Milano Tagliedo acquisì l’area e fondò i “Cantieri di Idro-aviazione di Montecolino” edificando i primi sei hangar adibiti alla costruzione e al ricovero degli idrovolanti. Nel corso della Seconda guerra mondiale fu sede della X° MAS, corpo speciale istituito all'interno della Regia Marina, dotato di natanti estremamente leggeri e veloci, i MAS (Motobarca Armata Svan), in grado di colpire e affondare grosse navi nemiche. La Penisola venne in seguito occupata da una guarnigione dell’esercito tedesco che costruì alcuni manufatti adibiti ad uso bellico: il principale è sulla cima della collina, ed è un “posto vedetta” da cui le sentinelle sorvegliavano tutto il lago. Sono inoltre presenti un paio di massicce polveriere ben mimetizzate nella fitta vegetazione e ancor più interessante, un tunnel scavato nella roccia che attraversa tutta la collina che aveva la funzione di rifugio antiaereo.

Nel 1947 i fratelli Gianni e Michele Bettoni acquistano lo stabilimento Caproni e cambiano il nome della società in “Montecolino S.p.A.”. La nuova azienda, grazie all’impiego di nuove fibre tessili (movil, meraklon, nailon, etc.) si specializzò sia nella produzione di tessuti che di filati, partendo dalla materia grezza al prodotto finito. Dal 1983 l’azienda tessile si trasferì lasciando libera l’intera area Montecolino.

Nel 1989 Michele Bettoni diede vita alla Fondazione “Liliana e Michele Bettoni” alla quale conferì in dono l’intera proprietà dell’area.

Ora in Montecolino non si svolge più alcuna attività e restano i vecchi capannoni, in parte smontati, la villa del console Cittadini e l’edificio degli uffici costruito negli anni 70.